La stampa 3D sta diventando un modo per fare qualsiasi cosa. Non esiste settore industriale o professionale che non possa beneficiarne, riducendo i costi e i tempi del ciclo produttivo, incrementando così la produttività.
I progressi nel settore della stampa 3D non ha più limiti. Ogni giorno, la tecnologia sta diventando sempre più accessibile al pubblico e sempre più innovativa nei settori scientifico, aerospaziale, manifatturiero e molti altri.
Paradossalmente è proprio in questo momento di crisi globale, e in particolare italiana, che i benefici della stampa 3D stanno diventando più evidenti, giustificando un investimento ingente in un service di stampa 3D per gioielleria, per far ripartire la produzione e la produttività.
Di ispirazione, vuole essere questo articolo, un’intervista ai due Co-Founder di Aquilaes: service online di stampa 3D per la gioielleria. La stampa 3D per gioielleria è un processo ormai radicato nella lavorazione orafa contemporanea.
Stampa 3D e Start-up: la strada verso un nuovo modo di far impresa
- Quale il vostro background?
Eric Tonin: “Ho deciso di seguire le orme di mio padre, iniziando a lavorare presso il nostro atelier, acquisendo così venti anni di esperienza nel campo della gioielleria. Riscontrando dei limiti nel tradizionale metodo di lavorazione in gioielleria: il lavoro di scultura del gioiello su uno stampo in cera, comportava per me, un enorme spreco di tempo ed una scarsa flessibilità nelle modifiche o nella creazione di nuove collezioni.”
Sami De Hantsetters: “Anche io, dopo la laurea in economia alla Hec di Parigi ho deciso di aiutare mio Padre nella nostra azienda di famiglia i-diamants operante nel commercio di diamanti con sede ad Anversa. Il limite da me riscontrato era la difficoltà nel realizzare il rendering fotografico e i video dei gioielli. Così, un giorno discutendo insieme io ed Eric trovammo una soluzione comune ai nostri problemi: la tecnologia 3D. Inizialmente testammo una collaborazione con un’azienda esterna che offriva servizi di prototipazione rapida, ma a seguito di un riscontro di bassa qualità artigianale decidemmo di unire le nostre competenze acquisite negli anni alle innovazioni 3D e fondammo nel luglio 2013 Aquilaes: unione tra artigianato e numerico.”
- Cosa vi ha spinto a scegliere questo mercato?
Eric Tonin: “La tecnologia 3D è un’onda di cambiamento che si sta imponendo sempre di più in ogni settore lavorativo ed essa ha tre vantaggi principali nella gioielleria. Il primo consiste nel semplificare il complesso passaggio della modellazione a mano, in quanto è più semplice realizzare piccoli dettagli su un file 3D piuttosto che scolpirli a mano su di uno stampo in cera.
Il secondo vantaggio è relativo all’incremento della flessibilità nella produzione, al posto di ricominciare il lavoro da un nuovo stampo per ogni variazione o trasformazione, è sufficiente modificare il file 3D. Infine, come anticipato dal mio amico e socio Sami, la parte relativa al rendering 3D: il file 3D permette di realizzare delle immagini 3D perfettamente realistiche (foto, video). Questo da’ la possibilità ai clienti di convalidare il risultato finale del progetto prima ancora che esso sia fabbricato. Quindi si evitano quei spiacevoli fraintendimenti dovuti alle comunicazioni orali tra i gioiellieri.
- C’è una ragione precisa per cui avete deciso di stabilirvi a Nizza?
Eric Tonin: “L’atelier della mia famiglia era già situato a Nizza. Ma il principale motivo è che la Regione PACA (Provenza-Alpi-Costa-Azzurra) è una zona ricca di gioiellerie ed è costituita da grandi marchi sparsi nelle metropoli di Nizza, Monaco e Cannes. Quindi, esiste una forte domanda verso gli atelier subappaltanti. Inoltre, il “Cote D’Azur Business Network”, un’associazione di imprese della zona, offre alle persone più intraprendenti, l’assistenza di un imprenditore confermato o di un alto dirigente ed un prestito d’onore al fine di promuovere la propria attività imprenditoriale.”
- Di nostro interesse sarebbe capire come la vostra azienda opera. In cosa consiste il processo produttivo di Aquilaes?
Sami De Hantsetters: “Aquilaes offre un raro connubio tra l’artigianato e il numerico, che si concretizza attraverso la nostra squadra di gioiellieri ed informatici, che hanno il compito di garantire il miglior risultato possibile. Presso Aquilaes, i clienti possono scegliere tra un contatto diretto con il designer, discutendo con lui del progetto creativo oppure possono richiedere direttamente un preventivo sul sito. Dopo la prima fase di progettazione, lo specialista in tecnologie 3D, modella il gioiello sul computer realizzando un file in 3D e definendone l’oro, le pietre, le dimensioni e i singoli dettagli. Una volta che la modellazione è terminata, contattiamo il cliente inviandogli un file 3DM ed un disegno tecnico, al fine di richiederne il suo parere.
Solo quando il consenso è raggiunto e quindi il cliente soddisfatto, il file viene stampato in cera o resina. In questo modo, i clienti saranno completamente soddisfatti del risultato poiché essi possono osservare la propria creazione prima ancora che essa sia stata fabbricata. Questa è un’ottima soluzione alle brutte sorprese e alle incomprensioni. A seguito della stampa in cera, il gioiello é fuso nel metallo richiesto ed è qui che il savoir-faire del nostro gioielliere entra in scena. Infatti, Aquilaes garantisce che l’occhio, la mano e il cuore dell’artigiano, rimangano le componenti essenziali della qualità e dell’anima dei suoi gioielli. In questo modo, i clienti sono assistiti da due specialisti artigiani che possono assicurare il tocco artistico al gioiello. Per quanto riguarda le pietre, Aquilaes propone sia pietre preziose (diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi) che pietre semipreziose. Inoltre, garantiamo un certificato di qualità conseguito presso i migliori laboratori gemmologici internazionali.”
- Quanti collaboratori sono con voi in azienda? Di quali tecnologie 3D vi avvalete?
Eric Tonin: “La nostra azienda consta di sei persone, io e Sami, due designer e due persone che si occupano della parte amministrativa e commerciale. In sede ci avvaliamo della stampante 3D Projet 3510 CPX di 3D Systems.
- Qual è il vostro mercato di riferimento?
Sami De Hantsetters: “Al momento operiamo all’interno del mercato Francese, tuttavia la nostra intenzione è far conoscere la nostra offerta anche all’estero, servendoci dell’aiuto della stampa e dei blog internazionali. Per questa ragione, abbiamo tradotto il nostro sito in tre lingue inglese, italiano e spagnolo, contattando le gioiellerie di differenti Nazioni.”
Per concludere entrambi confidiamo nella stampa 3D come nuovo mezzo di intraprendere una nuova strada verso l’imprenditoria, promuovendo creatività attraverso un connubio tra innovazione tecnologica e tradizione artigianale.
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