L’intelaiatura in 3D è ora disponibile come NFT (token non fungibile) e può essere acquistata digitalmente anche grazie alla tecnologia Blockchain, che può effettivamente tenere traccia di chi possiede il design in qualsiasi momento.
Secondo Novak, ciò che ha richiesto più tempo ed energia è stato scoprire cosa è possibile fare con la stampa 3D, comprendere le potenzialità di questo nuovo strumento di produzione e re-immaginare il concetto di telaio della bicicletta. Valutate le possibilità, il telaio è stato stampato in 3D con materiale in resina tenendo conto delle specifiche dimensioni dell’ideatore.
Il futuro incombe nel settore ciclistico
“La stampa 3D ha cambiato un’intera gamma di aree di produzione, ma il ciclismo è davvero interessante. La forma della bici non è cambiata molto negli ultimi 100 anni, ma tutto il resto può essere ripensato e riprogettato per sfruttare questo tipo di tecnologia. Grazie alla sua duttilità e capacità di creare prodotti unici, con la stampa 3D è possibile realizzare un design specifico per un particolare atleta. Immagino che nei prossimi anni stamperemo questa bici in titanio, o fibra di carbonio, e sarò il primo a guidarla per strada!”.
Le previsioni di Novak si sono avverate. Renishaw è il produttore esclusivo per il Regno Unito di macchine per lavorazioni additive in grado di stampare pezzi in metallo. Nel 2015 ha collaborato con Empire Cycles, un’importante Azienda britannica che si occupa di progettazione e costruzione di biciclette, per creare il primo telaio in titanio, eseguito tramite stampa 3D.
Sarà importante lo studio dei materiali
Le leghe in titanio per produzione additiva hanno carichi di rottura oltre i 900 MPa, con densità superiore al 99,7%, vale a dire quasi perfetta e superiore a quella ottenibili per colata. Inoltre, grazie alla forma sferica e alle piccole dimensioni delle porosità residue, il telaio in titanio incredibilmente robusto e leggero con un peso inferiore del 33% rispetto all’originale. L’obiettivo del progetto è stato quello di produrre una bicicletta completamente funzionale, per cui i pezzi riprogettati sono stati testati secondo la norma UNI EN 14766 e hanno resistito per 50000 cicli a 1200 N.
L’anno successivo, un team di studenti della University of Technology di Delft, nei Paesi Bassi, con l’aiuto di MX3D di Amsterdam, una società di ricerca e sviluppo della tecnologia di stampa 3D, ha progettato e realizzato una bicicletta in acciaio inossidabile, perfettamente funzionante.
Finora, i materiali utilizzati sono molto tradizionali come resina, plastica e metalli.
“Sono molto curioso di vedere come la nuova generazione di materiali per la stampa 3D potrebbe incorporare (più) materiali sostenibili in modo da ridurre al minimo gli sprechi e le richieste di risorse. Sarei entusiasta di vedere una bicicletta stampata in 3D realizzata in PLA, che è un polimero derivato dallo zucchero (per il quale sono già stati realizzati altri “prodotti ecologici” e sono attualmente utilizzati in tutto il mondo e sono “compostabili” e “realizzati dal mais”). Il PLA potrebbe essere stabile, durevole e abbastanza resistente per il telaio”.