Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive: il sondaggio di SPS Real Time conferma l’importanza dell’AM nel sistema manifatturiero

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Sono molto incoraggianti i risultati del sondaggio avviato da SPS Real Time sulla conoscenza delle tecnologie additive.

Il digital magazine ha coinvolto un campione significativo di Aziende, composto da fornitori di tecnologie AM/costruttori di stampanti, utilizzatori di tecnologie AM, Aziende che non hanno ancora adottato tecnologie AM, sul tema “Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive”. L’indagine ha consentito di delineare un quadro generale sullo stato dell’arte e gli sviluppi futuri dell’AM all’interno del sistema manifatturiero italiano, che sempre di più ha bisogno di integrare tecnologie, processi e modelli di business per innovare in modo significativo le operazioni delle imprese.

Secondo i pareri raccolti, è certo che queste nuove tecnologie si stiano diffondendo su larga scala e presto saranno protagoniste di una vera rivoluzione nell’industria manifatturiera.

L’analisi, portata avanti con la collaborazione del partner strategico Porsche Consulting e gli accademici del Politecnico di Milano/MADE, Politecnico di Torino/ +CIM4.0 e dell’Università degli Studi di Pavia, ha permesso di stabilire che “l’Additive Manufacturing rappresenta un fattore qualificante per la trasformazione digitale nel manifatturiero essendo, ormai, costituito da un grande insieme di tecnologie in continua evoluzione, in grado di lavorare su una vasta gamma di materiali in domini applicativi anche molto diversi”.

Un interessante articolo apparso su The Additive Journal ne analizza le motivazioni riportando alcuni grafici che rendono bene l’idea della progressiva diffusione dell’AM. Come esposto nel sito, “le tecnologie additive sono smart, si inseriscono nel contesto 4.0 e vengono riconosciute come abilitanti per l’industria del futuro, parte integrante del processo produttivo, complementari alle altre soluzioni per la Fabbrica Intelligente. Sono il punto di svolta per tre delle principali sfide in ambito industriale: digitalizzazione, sostenibilità e personalizzazione”.

“Dall’analisi dei risultati si conferma il consolidato ruolo di alcune tecnologie (estrusione e letto di polvere) e alcune classi di materiali (polimeri e metalli) come tecnologie dominanti sulla scena al momento, per prototipazione e produzione di piccola serie. Risulta anche evidente la necessità di trarre vantaggio dalle tecnologie additive partendo da un re-design del prodotto. In termini di attesa su tecnologie future, il material jetting sembra dominare l’interesse al momento”.

Bianca Maria Colosimo, Professoressa Dipartimento di Ingegneria Meccanica Politecnico di Milano – MADE Competence Center 4.0 –

Nel corso della presentazione del lavoro di raccolta e analisi dei dati, che si è tenuta in occasione del primo evento digitale del 2021 sulla piattaforma Contact Place, è stato sottolineato dagli oratori come “l’AM abiliti una completa digitalizzazione del processo manifatturiero e contribuisca significativamente al progresso futuro delle nostre imprese anche in termini di sostenibilità”.

“Le principali competenze che mancano nelle aziende per l’adozione dell’AM sono nell’ordine: le conoscenze approfondite dei processi, le competenze sul design for AM e le conoscenze sulle metodologie di post-processo e di finitura”.

Luca Iuliano, Presidente Competence Center CIM4.0 – Direttore del Centro Interdipartimentale di Integrated Additive Manufacturing (IAM@PoliTo) del Politecnico di Torino –

Ferdinando Auricchio, Professore di Scienza delle Costruzioni, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Pavia, ha aggiunto che esiste ancora una limitata percezione sull’impatto in termini di riprogettabilità, ottimizzazione e quindi aumento di competitività ottenibile nel prodotto grazie a una nuova modalità progettuale/produttiva.

“L’Additive Manufacturing è un mercato in forte crescita, che si stima supererà i 27 miliardi di dollari nel 2023. Il punto di svolta si avrà quando diventerà una tecnologia a grande scala, sostituendo le tecniche tradizionali e generando nuovi business model”.

Giovanni Notarnicola, Associate Partner Porsche Consulting –

Certamente, la recente crisi pandemica ha permesso di evidenziare il suo grande contributo alla resilienza sia per ridurre rapidamente il time to-market, sia per risolvere problemi nella supply chain legati alla gestione delle emergenze.

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