Negli ultimi anni, moda e stampa 3D si sono fuse in un connubio perfetto.
Durante il processo creativo la produzione additiva offre alla moda una vasta gamma di possibilità e affascina molti dei più importanti designer al mondo.
Come viene utilizzata oggi la stampa 3D nel settore della moda?
Attualmente, la produzione additiva nella moda, rende possibile realizzare capi di abbigliamento di una complessità estrema, ampliando significativamente le possibilità creative del designer. Tuttavia, la rigidità dei materiali stampati in 3D, non consente, per il momento, di vedere queste creazioni al di fuori delle passerelle, galà e musei.
La stampa 3D può essere utilizzata per realizzare ornamenti per tessuti – avvicinandosi all’idea di un “gioiello” per capi, accessori, articoli in pelle, borse, produzione di parti in metallo per la pelletteria e tanto altro.
La produzione additiva ha un ruolo di rilievo anche nel settore della gioielleria per produrre stampi per parti complesse e per la produzione diretta. Gioiellieri e orafi sono liberi di sviluppare pezzi unici con geometrie impossibili da realizzare con le tecniche tradizionali, grazie alle stampanti 3D per il comparto gioielliero.
Inoltre, la stampa 3D è ampiamente utilizzata dai marchi di sneaker: Nike, Adidas, New Balance e Reebok per citarne alcuni. Uno dei benefici principali nell’utilizzo di questa tecnologia è la personalizzazione. A differenza delle tecniche tradizionali, la stampa 3D consente di soddisfare le esigenze specifiche stampando ogni suola in base ai piedi del cliente. Inoltre, la stampa della suola permette di configurarne la struttura, massimizzando le prestazioni della scarpa in modo da accentuare le aree più pressurizzate e rendendo più flessibili i punti a bassa pressione.
Iris van Herpen porta la stampa 3D in passerella
La designer olandese è stata la prima a presentare un capo stampato in 3D in passerella nel 2010, diventando l’esponente principale di una moda che guarda alla tecnologia 3D per creare uno stile nuovo.
Il progetto “Foliage”, realizzato in collaborazione con la Delft University of Technology, è stato utilizzato per stampare motivi a fogli sottili fino a 0,8 mm, essenziali per la creazione dell’abito di Iris Van Herpen. Per fare ciò, i ricercatori hanno sviluppato un modello parametrico per tradurre schemi 2D in dati 3D. Tre variazioni di questo materiale sono state modificate a livello di goccioline, ottenendo il colore e la trasparenza.
Recentemente, durante la sfilata di moda Primavera Estate 2018 alla Paris Fashion Week, gli ornamenti di uno degli abiti della designer sono stati stampati in 3D, usando la tecnica PolyJet, che consente di creare pezzi di resina ad alta qualità con una superficie liscia. Il funzionamento è come quello di una stampante a getto d’inchiostro 2D: la macchina proietta piccole gocce di un liquido fotopolimerico che viene immediatamente trattato con luce UV.
La stampa 3D tessile: work in progress
Sempre più spesso si sente parlare dello sviluppo di stampanti tessili. Un esempio è la società Tamicare, fondata nel 2013, che ha lanciato una versione beta test che spruzza una soluzione di nylon su uno stampo metallico, dove le fibre possono aggregarsi insieme. Anche ricercatori di strutture come il MIT o la USC School of Cinematic Arts stanno lavorando sullo sviluppo di materiali flessibili per la stampa 3D.
Stampa 3D nella moda: perché sceglierla?
La stampa 3D apre nuovi campi creativi per l’industria della moda e consente di unire tecnologie all’avanguardia a tecniche tradizionali.
Ecco i principali benefici:
- Ottimizza i processi di produzione
- Rende possibile qualsiasi personalizzazione
- Ottimizza i costi (produzione in assenza di scarti di materiale)
- Consente la prototipazione o creazione di forme complesse
Vedi anche Arte e stampa 3D: Creatività e metodo con la tecnologia additiva
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